ASSOCIAZIONE GOVERNO DEL POPOLO APS

Posts written by FRANCESCO CARBONE

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    Premesso che per chi non lo sa, gli arresti vengono ordinati dai Magistrati ed eseguiti dalla Polizia Giudiziaria. Polizia Giudiziaria che può fare indagini solo sotto controllo e gestione da parte del Magistrato come da nuova procedura penale emanata nel 1989 anno in cui è stato siglato il Golpe Politico Giudiziario che ha distrutto l'Italia e gli italiani e tutt'ora in corso.
    Premesso ciò, perché coloro che per propaganda politica come il dott. Bacco, gli eretici del Giudice Giorgianni, Forza Nuova e tanti altri che si prendono la paternità delle manifestazioni violente e non autorizzate a Napoli e Roma non vengono arrestati?
    Gli stessi personaggi che insieme a tanti altri personaggi hanno organizzato manifestazioni politiche a partire dal 5 settembre cercando di coinvolgere mamme nonne con la scusa dei bambini e ora attecchendo con le partite Iva dove la premessa è sempre "mandare a casa" l'attuale governo per promuovere nuove elezioni e mai hanno preteso di "mandare in galera" i criminali che stanno al Governo e tutti coloro che hanno portato avanti il Golpe Politico Giudiziario dal 1989 a oggi.
    Tutti sono a conoscenza che Conte Bonafede e sistemi criminali all'interno delle istituzioni erano stati denunciati da anni e che Conte e Bonafede sono stati denunciati il 29/12/19 per omissioni di atti d'ufficio, atti contrari ai propri doveri d'ufficio, favoreggiamento e concorso in associazione anche di tipo mafioso ancora prima che imponessero anche la dittatura sanitaria con la scusa della finta pandemia. Se avessero preteso l'avvio dell'azione penale il giusto processo e l'esemplare condanna, oltre a non essere stata emanata alcuna dittatura sanitaria e ulteriore distruzione dei diritti della libertà e dell'economia italiana, sarebbe iniziata la grande pulizia all'interno delle istituzioni e il ripristino delle condizioni dell'Italia per come si trovava negli anni 80 essendo illeciti e nulli tutti gli atti, leggi, trattati firmati dai Golpisti che hanno svenduto e distrutto l'Italia e gli italiani.
    Non solo non hanno preteso tutto ciò ma si sono finanche scagliati contro cercando di denigrarci con ogni mezzo sicuri di possedere abilità manipolative per abbindolare il popolo e l'aiuto e l'appoggio di tutti quei canali su internet che si propinano contro il Sistema e libertà di informazione e che hanno sempre rifiutato di rendere note le uniche denunce contro l'intero sistema criminale già presentate dall' Associazione Governo del Popolo APS .
    Fatalità, a Roma, centro del potere del Golpe Politico Giudiziario, gli unici ad essere stati attaccati dal Sistema e loro servi affiliati siamo stati noi dell'Associazione Governo del Popolo APS e tutto è stato concesso a coloro che imbambolano il popolo con proclami politici.
    I continui illogici DPCM e la fomentazione dell'odio e invito alla guerra civile sono il concime dell'odio voluto dal Sistema per far fare la guerra tra poveri e far passare tutti i crimini commessi dai criminali dentro le istituzioni e dei loro padroni in secondo piano.
    Fanno passare le manifestazioni violente di Roma e Napoli come se fossero volute organizzate ed eseguite dalle PARTITE IVA ma quale appartenente delle Partite Iva distruggerebbe vetrine di altre partite Iva o danneggerebbe auto e moto dei cittadini?
    Abbiamo visto il dott Bacco accusare falsamente di aver subito un aggressione da un fantomatico poliziotto in borghese e accusare la polizia di fare cariche ingiustificate, sempre fomentando odio tra polizia e manifestanti.
    Abbiamo visto bombe carta, fumogeni, incendi di auto moto cassonetti blocchi stradali e reati di ogni genere che nessun commerciante e cittadino onesto per quanto arrabbiato sia possa immaginare di mettere in atto.
    Sempre e solo la solita pantomima voluta dal SISTEMA CRIMINALE per creare caos e emettere azioni ancora più restrittive per il popolo.
    Noi dell'Associazione Governo del Popolo APS non abbiamo mai voluto collaborare con apprendisti politicanti al servizio del Sistema e abbiamo sempre messo alla base di tutto la PRETESA DELLA LEGALITÀ DELLA GIUSTIZIA E DELL'APPLICAZIONE DELLA LEGGE pretendendo la punizione esemplare di coloro che commettono reati contro i singoli contro la collettività contro l'erario e la Personalità dello Stato e finalmente le nostre giuste pretese pacifiche e legittime sono state accolte dalla DIGOS di Perugia che si è adoperata attraverso il Questore per essere convocati dal Procuratore Capo di Perugia che ha in mano le nostre denunce e al quale giorno 4 novembre consegneremo tutte le prove in nostro possesso per mandare in galera interi sistemi criminali e una marea di magistrati parlamentari funzionari di stato e appartenenti delle forze dell'ordine che ne fanno parte o che si sono messi a protezione concorrendo e nei reati commettendone altri.
    Essendo Controllori dei Controllori verificheremo che tutto sia svolto come legge e Costituzione prevede e come sempre terremo informati tutti i cittadini dell'operato dei servitori del Popolo e dello Stato attaccando gli infedeli ed elogiando chi opera in maniera egregia.
    Un Popolo che Controlla e consapevolmente sa Pretendere il rispetto dei ruoli della legge e del patto sociale è un popolo che può rendere grande l'intera Nazione per il bene comune, un popolo che si fa manipolare per creare le condizioni di fare la guerra tra poveri è un popolo che sarà sempre sottomesso schiavizzato e trucidato in qualsiasi modo da parte dell'Èlite criminale.
    Decidete voi da che parte stare e se utilizzare la forza fisica per fare la guerra tra poveri o utilizzare la forza della legge e la PRETESA DELLA SUA APPLICAZIONE per vincere la guerra contro i Sistemi Criminali all'interno delle istituzioni e della Nazione.

    Francesco Carbone
    Presidente dell'Associazione Governo del Popolo APS.

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    VERSIONE CORTA
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    Francesco Carbone
    24 ottobre 2018 ·
    A proposito dell'Antimafioso Professionista Crocetta, era il 30 maggio 2017 quando fui ricevuto nel suo ufficio per portarlo a conoscenza di Associazioni a delinquere di tipo mafioso protette da alcuni magistrati e lo stesso Crocetta, ancor prima di farmi parlare mi chiese il curriculum...
    Un Presidente di Regione erto come a paladino antimafia che invece di informare la procura e attivare l'antimafia, ti chiede il curriculum, magari pensando che con la promessa di un lavoro, il cittadino sia più propenso a farsi i "cazzi propri"....

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    La PRETESA della GIUSTIZIA paventando manifestazioni pacifiche dinanzi la PROCURA non ha avuto bisogno di fare alcuna guerra tra poveri.
    La Pretesa dell'Applicazione della Legge o della dichiarata Dittatura ha fatto sì che uomini delle istituzioni si siano prodigati a fare il proprio dovere senza bisogno di manifestare.
    Le manifestazioni violente sono volute dal Sistema con i loro infiltrati pagati per fare danni e per istigare il Popolo.
    Nessuna Partita IVA avrebbe fatto danni a vetrine di altre Partite IVA auto motorini e cassonetti.
    E IL SISTEMA GRAZIE AI FOMENTATORI E INFILTRATI CREANO LE CONDIZIONI DELLA GUERRA CIVILE OVE QUALSIASI CRIMINE COMMESSO DAI CRIMINALI ALL'INTERNO DELLE ISTITUZIONI PASSA IN SECONDO PIANO.
    CHI NON RIESCE A CAPIRE CIÒ È UN DEMENTE O SERVO DEL SISTEMA.

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    Carnefici fatti passare per vittime e viceversa...Come nelle Verrine di Cicerone
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    In Verrem
    In Verrem è il nome che si dà ad una serie di orazioni scritte da Cicerone, note anche come Verrine. Furono elaborate nel 70 a.C., in occasione di una causa di diritto penale discussa a Roma, che vedeva come accusatori il popolo della ricca provincia di Sicilia e l'ex propretore dell'isola Gaio Licinio Verre come imputato. L'accusa mossa nei suoi confronti era de pecuniis repetundis, cioè di concussione, reato consumato durante il triennio di governo dal 73 al 71 a.C.. I siciliani, che avevano conosciuto poco tempo prima Cicerone come questore di Lilibeo, gli affidarono l'accusa.
    L'intera opera è composta di tre parti, una parte preliminare e due libri, di cui il primo contiene la prima effettiva requisitoria tenuta, mentre il secondo raccoglie le restanti cinque requisitorie mai tenute.

    Divinatio in Q. Caecilium;
    In G. Verrem actio prima;
    In G. Verrem actio secunda:
    Liber Primus - De praetura urbana;
    Liber Secundus - De praetura siciliensi;
    Liber Tertius - De frumento;
    Liber Quartus - De signis;
    Liber Quintus - De suppliciis.
    La Divinatio in Q. Caecilium è relativa al dibattito preliminare del processo contro Verre. In essa Cicerone dimostra che l'eventuale scelta di Quinto Cecilio Nigro come accusatore, invece che lui stesso, sarebbe sbagliata, essendo appunto Cecilio Nigro legato a Verre da rapporti tali che non ne possono garantire la corretta interpretazione del ruolo atteso.

    Nella seconda orazione (In Verrem actio prima) Cicerone racconta come sia stato ostacolato nelle indagini da lui svolte in Sicilia, spiega i sistemi messi in atto da Verre per ritardare il processo all'anno successivo, sperando in un giudice a lui più favorevole, ed espone riassumendoli i principali capi di accusa contro Verre. Cicerone inoltre spiazza Verre ed il suo difensore Quinto Ortensio Ortalo, rinunciando ad una lunga esposizione e passando direttamente all'ascolto dei testimoni.

    Le cinque orazioni successive, contenute nel volume In Verrem actio secunda, analizzano in dettaglio il comportamento disonesto di Verre in relazione a vari aspetti: come pretore di Roma (De praetura urbana), come pretore in Sicilia (De iurisdictione siciliensi), nella riscossione delle decime (De re frumentaria), nella appropriazione di opere d'arte (De signis) e nella somministrazione di condanne verso schiavi fuggiti, banditi, pirati e cittadini romani (De suppliciis). Queste orazioni non vennero mai pronunciate in quanto Verre, dopo la sospensione del processo successiva alla Actio prima, non si ripresentò in aula alla ripresa del processo, preferendo partire per Marsiglia dove si ritirò in esilio volontario. Cicerone tuttavia le pubblicò e queste insieme alle due precedenti contribuirono a portarlo, a soli 36 anni, al centro della scena politica romana, posizione che avrebbe conservato per quasi trent'anni.
    Svolgimento di un processo a Roma
    Un privato cittadino, munito della civica onorabilità, poteva presentare al presidente del tribunale ( quesitor) formale accusa a carico di un altro cittadino. Il magistrato vagliava gli argomenti addotti dall'accusatore, provvedendo anche a far comparire l'accusato per interrogarlo personalmente, procedendo con cautela nel valutare la validità dell'accusa. L'iter si interrompeva nel caso in cui l'imputato non potesse trovarsi a Roma nel giorno fissato per il dibattito, oppure se si riscontravano impedimenti nella persona dell'accusatore, o se questi ricopriva una carica politica che avrebbe potuto influenzare il corso del processo, oppure perché avesse strette relazioni con l'imputato. L'accettazione dell'accusa (nominis receptio) costituiva l'atto iniziale del processo: l'imputato veniva iscritto nei ruoli giudiziari secondo i termini delle accuse, ma poteva richiedere al magistrato un giudizio preliminare (praeiudicium) sull'idoneità del suo avversario ad intentargli il processo. L'accusatore non si presentava mai solo: un certo numero di collaboratori (subrsciptores) aderivano alla sua iniziativa sottoscrivendo l'accusa. Poteva anche avvenire che più cittadini si presentassero ad accusare la medesima persona, l'uno indipendentemente dall'altro; così accadde proprio per il processo di Verre. In seguito a ciò aveva luogo la scelta dell'accusatore da preferire (divinatio) tenendo conto delle garanzie di indipendenza, di rettitudine e di capacità; la divinatio costituisce un ulteriore momento di scontro tra Cicerone e le macchinazioni di Verre. Accettata l'accusa e stabilito l'accusatore, il presidente del tribunale aveva la facoltà di prendere ogni provvedimento di polizia necessario ad assicurare l'intervento delle due parti al processo. Intanto l'imputato si preparava al dibattito, procurandosi uno o più avvocati difensori, fino ad un massimo di quattro. In quanto reus factus, subiva certe limitazioni ai diritti civili: non poteva concorrere ad alcuna carica, né adempiere alle funzioni di accusatore. Inoltre secondo l'usanza egli stesso e i suoi figli si mostravano in pubblico in abito dimesso (vesits mutatio). Da parte sua l'accusatore, quando era necessario fare indagini (inquisitio) lontano da Roma, otteneva fino a tre e anche quattro mesi di aggiornamento, e con l'aiuto di un certo numero di collaboratori eseguiva le sue ricerche sotto le protezioni della legge, che gli forniva l'autorità per imporre a chiunque l'esibizione di documenti interessanti, procedere a perquisizioni domiciliari, nonché l'aiuto per assicurarsi la comparsa dei testimoni utili ai suoi fini. Altri differimenti del processo potevano essere causati da ricorrenze di giorni festivi e pubbliche cerimonie (come nel caso di questo processo) che da sole sottraevano all'amministrazione della giustizia circa tre mesi l'anno. In giorno fissato entrambe le parti in causa comparivano davanti al magistrato per costituire l'assemblea dei giudici scelti per il loro processo. Veniva presentata loro la lista dei senatori che non aveva alcun impedimento a fungere da giudice, si procedeva all'estrazione a sorte di quelli che dovevano comporre l'assemblea del tribunale, dando facoltà alle due parti di respingere le persone che non erano di loro gradimento; giunto il giorno del processo tutte le persone interessate erano convocate (citati) dal banditore ad intervenire all' udienza. Se il reo dichiarava subito di riconoscere l'imputazione fattagli (confessio) cercando attenuanti alla sua colpevolezza ed implorando la pietà dei giudici, si rendeva superfluo lo svolgimento del processo. Altrimenti l'accusatore apriva il dibattito (actio) con un discorso continuo e compiuto (oratio perpetua) che trattava in sintesi tutti gli argomenti fondamentali dell'accusa. A queste esposizione seguiva un corrispondente discorso di difesa, di solito affidato agli avvocati difensori. All'accusatore era concesso di rinunciare all'oratio perpetua, quando particolari circostanze lo giustificavano: dopo un breve discorso preliminare procedeva immediatamente all'escussione dei testimoni. La difesa era costretta a fare altrettanto e a scendere subito in lotta con la parte avversa, e proprio questa fu la tattica di Cicerone per spiazzare Verre ed il suo difensore. Fra le parti si accendevano diverbi a causa delle domande rivolte ai testi e alle obiezioni della difesa. Quando il dibattito era finito l'araldo proclamava la conclusione e i giudici si radunavano in consiglio per deliberare. La votazione avveniva pubblicamente e per lo più per iscritto. Conclusa l'attività giuridica del tribunale con l'emissione della sentenza, il presidente redigeva un rapporto ufficiale sullo svolgimento del processo. In particolare, la pena per il reato di concussione fu fissata dalla lex Cornelia, ma non possiamo stabilirne l'entità. Fra le sanzioni della lex Serviola è menzionata la perdita della civica onorabilità (infamia, ignominia) che consisteva nell'eliminazione dei diritti civili nell'elettorato attivo e passivo e dal rango privilegiato al quale eventualmente si apparteneva. Regna pure incertezza sulla determinazione del risarcimento dei danni ( litis aestimatio) poiché non si conoscono le disposizioni della legge di Silla. Si crede che anziché l'indennizzo semplice previsto dalla lex Calpurnia, il dittatore abbia elevato al quadruplo il risarcimento; ma Cicerone non aiuta a far chiarezza, poiché prima chiede un risarcimento di cento milioni di sesterzi “ secondo la legge” poi indica l'ammontare della somma estorta in quaranta milioni[1]. Infine Verre sarà costretto a pagare solo tre milioni, dato che ormai era già in esilio.
    I due protagonisti a confronto
    Cicerone già a 27 anni ottenne il suo primo successo in un processo importante, difendendo un certo Roscio che, secondo lo stesso Plutarco, si era ribellato ad una macchinazione ordita da un protetto di Silla su questioni di eredità. Dopo la vittoria si trasferì prudentemente ad Atene per studiare il Greco e affinare l'arte oratoria. Nel 70 a.C a 36 anni l'affermato avvocato rientrò nella capitale dopo la morte di Silla e ricevette da un gruppo di siciliani, che si fidano di lui dopo averlo avuto come questore anni prima a Lilibeo (oggi Marsala), l'incarico di accusare il senatore Gaio Verre, il quale era stato nel triennio precedente plenipotenziario di Roma in Sicilia. Cicerone non aveva mai ricoperto il ruolo dell'accusatore ma le denunce dei siciliani lo indignarono a tal punto da accettare questo compito, anche se ritenuto meno degno di quello del difensore. Inoltre aveva posto in quell'anno la candidatura ad edile e non si lasciò sfuggire una simile occasione per accaparrarsi voti e simpatie tra la plebe e per inserirsi più a fondo nella vita politica mediante un grande processo; da un punto di vista professionale poi la possibilità di affrontare il maggior principe del foro dell'epoca, Quinto Ortensio Ortalo; con abile manovra politica poi, accusando Verre, scagionava dalle accuse di malversazione gli equites romani della provincia, incaricati di riscuotere le imposte, e quindi si schierava dalla parte di Pompeo. Gaio Verre, nato intorno al 115 a.C. era di origine gentilizia e probabilmente etrusca, e Cicerone ne delinea un ritratto di adolescente dissoluto[2]. Iniziò il suo cursus honorum nell'84 a.C come questore del console Gn. Carbone in Gallia Cisalpina. Nonostante dedito a vizi ed incapace, Carbone fu prodigo con lui di benefici e favori, che ricambiò rubando del denaro e dandosi alla fuga. In seguito passò dalla parte di Silla sbarcato a Brindisi. Qualche tempo dopo Gn. Cornelio Dolabella, designato governatore della Cilicia, lo scelse come legatus, e in seguito lo nominò vicequestore; ma questo non bastò ad evitare che Verre lo tradisse. Nel 74 a.C lo troviamo pretore urbano, ruolo in cui continuò la sua opera di saccheggio di templi e appropriazione di beni. L'anno dopo, designato dal Senato, diventa governatore della Sicilia e quindi acquisisce potere di imperium: funzioni militari, amministrative, giurisdizionali. Il governo di una provincia aveva durata annuale, ma in particolari circostanze poteva essere esteso. Il suo successore per il 72 era Quinto Arrio, che però non poté raggiungere la Sicilia in quanto impegnato nella guerra contro Spartaco ( nella quale morì) e quindi Verre ottenne una proroga dell'incarico. Poiché inoltre a causa della guerra servile e delle insurrezioni nell'Italia meridionale la situazione militare era molto pericolosa, il Senato gli prorogò l'incarico anche per il 71 a.C. , allo scopo di affidargli la protezione dell' isola contro eventuali infiltrazioni di ribelli. Durante il suo governo si macchiò di innumerevoli ingiustizie, allo scopo di accrescere il suo potere e le sue ricchezze personali.

    Lo svolgimento del processo
    Ai primi di gennaio, Cicerone presenta al pretore Manio Acilio Glabrione, il quale presiede le cause per i reati di concussione, una richiesta per mettere Verre in stato di accusa su invito dei siciliani. Glabrione gli concede 110 giorni di tempo per fare l'inchiesta, chiuderla e arrivare al processo fissato quindi per la fine di aprile, cioè prima che Verre possa attuare i suoi giochi politici. Il suo obiettivo era infatti far ritardare il più possibile l'inizio del processo, in modo che subito dopo la prima parte si dovesse interrompere per le feste religiose, e con l'anno nuovo cambiassero i giudici e i suoi protettori alleati quali Ortensio, i Metelli, Publio Cornelio Nasica acquisissero cariche influenti. La divinatio si svolse il 20 gennaio. Cecilio Nigro si presentò ed invocò per sé il diritto di accusare. La commissione senatoriale doveva scegliere il candidato più idoneo, divinando ossia tenendo in considerazione le argomentazioni esposte dalle due parti. In questa occasione Cicerone pronuncia il discorso che apre il corpus delle Verrine. L'accusa gli viene assegnata gli sono concessi 110 giorni per l'inchiesta, ma si trattava di una data non abbastanza lontana per l'accusato. Il 21 gennaio lo stesso tribunale accettò una causa simile riguardante la provincia di Acaia, la quale inchieste richiedeva un tempo minore ossia 108 giorni; la priorità spettava quindi per legge al nuovo processo. Così Cicerone inizia una corsa contro il tempo, poiché la legge costringeva a concludere in ogni caso l' istruttoria entro il tempo concesso, pena l'annullamento del processo stesso. Svolge il proprio lavoro di inquisitore dal 21 gennaio al 20 aprile. In venti giorni circa compie alcuni atti preliminari nell'urbe: si reca a casa di Verre , rientrato a Roma, raccoglie tutte le prove possibili, sigilla e requisisce i sigilli delle società appaltatrici. Alla metà di febbraio parte per la Sicilia e vi arriva nel mese intercalare, compiendo il giro dell'isola in circa cinquanta giorni. Anche qui però gli agenti di Verre cercano di impedire in ogni modo il lavoro di Cicerone: il nuovo governatore, Lucio Cecilio Metello cerca di insabbiare le malefatte del predecessore, di impedire che le delegazioni dei provinciali partano per Roma, e che Siracusa si pronunci contro l'ex governatore. Dopo un viaggio via mare Cicerone riesce però a tornare in tempo per l'apertura del processo. Prima che il dibattito potesse iniziare però si svolse il processo “acheo”, causando un ritardo di tre mesi. Intanto Verre cercò di spargere voci di corruzione sul conto di Cicerone e di comprometterne la carica di edile. A metà luglio fu formato il collegio giudicante, composto da personalità integerrime e non corruttibili; quindi l'accusato cercò in ogni maniera di far slittare il dibattito al gennaio successivo, sfruttando le numerose festività. A fine luglio intanto le elezioni videro vincitore Cicerone, ma anche i membri della fazione di Verre, che quindi continuarono nelle iniziative ostruzionistiche. Finalmente il 5 agosto si aprì l'actio prima in Verrem. Cicerone dimostra grande prontezza e intelligenza tattica: pur avendo a disposizione parecchi giorni per la requisitoria, sconvolge il piano della difese e le consuetudini giudiziarie per evitare la lunga sospensione che il processo avrebbe subito di lì a quindici giorni, pronunciando un breve discorso di soli tre quarti d'ora e procedendo subito all'escussione dei testi. L'accusatore riuscì ad interrogare i testimoni in soli 9 giorni, fino al 13 agosto. Le prove raccolte, unite alla partecipazione della folla e alla sua pressione pubblica, furono talmente schiaccianti che Ortensio abbandonò il dibattimento al secondo giorno e Verre al terzo. A metà agosto, il processo era praticamente concluso nonostante la comperendinatio venisse deliberata secondo quanto previsto dalla legge, e fosse stabilita una data, intorno al 20 settembre, per l'actio seconda. Cicerone aveva ormai virtualmente vinto. Si cercarono delle soluzioni tra le due parti non per evitare la pena ma per attenuarla: si scelse per l'esilio. Successivamente Cicerone rinunciò a declamare la seconda parte delle orazioni, che si premurò comunque di pubblicare, e Verre pagò la sua ammenda, seppur molto bassa. Anni dopo i due nemici vedranno una fine simile: Cicerone finirà nelle liste di proscrizione di Antonio come conseguenza delle 14 Filippiche che il grande oratore gli aveva scagliato contro, e la sua testa e la sua mano destra verranno esposte al senato; pochi giorni più tardi Verre pagherà la sua passione per le opere d'arte con la vita, per non aver consegnato ad Antonio dei vasi corinzi della sua collezione. Questo costò a Verre, che aveva già pensato di corrompere i giudici che stavano per essere messi in sostituzione di quelli vecchi, la condanna.
    https://it.wikipedia.org/wiki/In_Verrem
    La vera storia delle sorelle Napoli video integrale

    Francesco Carbone denuncia i professionisti dell'antimafia
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    Missione Compiuta. Sospesa Manifestazione Del 2/11 A Perugia

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    Missione Compiuta. Sospesa Manifestazione Del 2/11 A Perugia

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    NOTIZIA STRAORDINARIA VI SARA' COMUNICATA NELLA DIRETTA DEL CANALE YOUTUBE DI FRANCESCO CARBONE STASERA ALLE 21:30
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    Ieri mattina sono stato inserito in un gruppo WhatsApp per poter dialogare con rappresentanti di categorie delle Partite Iva e dopo che era stato organizzata anche una video conferenza per la sera, INFLUENCER DEL SISTEMA hanno inserito nel gruppo altri NOTI Personaggi INFLUENCER DEL SISTEMA così da riunire tutti i vari comitati, associazioni e movimenti di PARTITE IVA in Italia e creare un COORDINAMENTO NAZIONALE dove i NOTI PERSONAGGI avrebbero preso il controllo come è solito fare il CIARLATANO E SERVO DEL SISTEMA PAPPALARDO, stesso MODUS OPERANDI...
    Ieri sera non ho partecipato alla video conferenza e dopo aver letto centinaia di messaggi e elogi ai NOTI PERSONAGGI è stato per me doveroso rispondere a tutti e la risposta la rendo pubblica anche a voi.
    Vi faccio copia e incolla del testo così che chi ha difficoltà a leggere sulle foto può leggere l'intera risposta a uno dei tanti iscritti ma era riferita a tutti gli iscritti del gruppo WhatsApp.

    Ecco il testo...

    Caro Francojolly
    Da ciò che hai detto, non sai assolutamente nulla di me come non sai assolutamente nulla delle tre manifestazioni del 15 giugno 18 luglio e 15 agosto e chiediti perché appena mi sono mosso io sì sono mossi centinaia di poliziotti Digos Carabinieri e Finanza e in tutte le altre manifestazioni tutto questo spiegamento di forze non c'è stato. C'erano più persone all'udienza del 18 settembre a Velletri che al fantomatico assedio alla Rai con tanto di palco solo per fare campagna elettorale.
    Dove da noi sono arrivate persone da tutta Italia e miriadi di associazioni comitati e movimenti politici hanno smosso solo decine di persone di Roma.
    Ciò che abbiamo denunciato né l'avete letto e neanche capito come non avete capito la denuncia che abbiamo presentato finanche alla Casa Bianca e all'ambasciata per Golpe Politico Giudiziario che è in atto dal 1989.
    Golpe che conosce bene il Giudice Civile Giorgianni visto che era Sottosegretario di Stato sotto il Ministro Napolitano nel Governo Prodi.
    Napolitano e Prodi, coloro che grazie al Golpe Politico Giudiziario hanno distrutto l'Italia e gli Italiani.
    Giorgianni che opera a Messina sa benissimo visto che ci siamo sentiti al telefono tempo addietro, che sono stato 9 ore a Parlare e consegnare prove alla DIA di Messina il 12 Febbraio 2020 e non mi ha voluto neanche incontrare come non ha voluto che Leonardo Leone mi intervistasse e tutto ciò per non attivarsi come pubblico ufficiale e spingere il Procuratore Capo di Messina a provvedere ad avviare le procedure penali contro i magistrati di Catania e di conseguenza contro i sistemi mafiosi da noi denunciati dove sono coinvolti ministri onorevoli senatori magistrati componenti del CSM Funzionari di Stato appartenenti alle forze dell'ordine giornalisti avvocati commercialisti sindacalisti notai etc...
    Io non ho nulla da chiedere e nulla da spartire con coloro che fanno denunce pubbliche e non denunce alle autorità per pretendere la punizione dei Rei.
    Io non ho nulla da spartire con chi vuole mandare a casa un governo per andare di nuovo ad elezioni dove gli unici che possono fare un altro governo sono la finta opposizione di Salvini e Meloni i quali possono elemosinare qualche poltrona a coloro che ora si stanno propinando come Professionisti dediti alla politica e che fanno il gioco del Sistema facendo campagna elettorale per indurre più gente possibile alle urne così che il Sistema possa affermare per l'ennesima volta di essere stato delegato dal Popolo Italiano.
    Conte e Bonafede li ho denunciati a Dicembre 2019 per favoreggiamento e concorso in associazione mafiosa e fatalità solo la nostra denuncia non è mai stata diffusa da nessuno e le varie denunce per covid calunniose come quella di Polacco hanno fatto il giro del mondo.
    Noi il 2 Novembre siamo ad oltranza dinanzi la Procura di Perugia per pretendere l'avvio dell'azione penale e gli arresti preventivi di tutti coloro che abbiamo denunciato con prove alla mano tra cui Conte Bonafede e migliaia di altre merde MassoMafiose tra cui il caro mafioso Presidente della Repubblica già denunciato anche alla casa Bianca ove abbiamo chiesto l'intervento immediato dell'America in applicazione dell'ordine esecutivo emesso da Trump nel 2017.
    Chi invita a non pagare le tasse non ha capito una beata minchia di come funziona il Sistema e che le Tasse al Sistema che stampa soldi dal nulla non servono a nulla e che al Sistema interessa solo la distruzione di tutta l'economia italiana nonché della popolazione.
    Se si pretende l'applicazione della legge e la Punizione dei Golpisti che dal 1981 hanno svenduto e distrutto l'Italia e gli italiani allo Straniero, golpe sancito poi nel 1989 attraverso il nuovo codice di procedura penale che dava potere assoluto ai magistrati di sabotare qualsiasi denuncia procedura e processi, TUTTO CIÒ CHE È STATO FIRMATO DOPO IL GOLPE DI STATO, PER LEGGE È TUTTO NULLO PERCHÉ FIRMATO DAI GOLPISTI.
    DI CONSEGUENZA SONO NULLI TUTTI I TRATTATI TRA CUI L'EUROPA L'EURO E NULLE LE SVENDITE DELL'IRI E DI TUTTO CIÒ CHE ERA DI PROPRIETÀ DELLO STATO ITALIANO.
    SE NON RIUSCITE A CAPIRE TUTTO CIÒ, CONTINUATE A GIOCARE MENTRE LORO VI AMMAZZANO PIANO PIANO O FATEVI ABBINDOLARE DA CIARLATANI CHE VI FANNO PERDERE SOLO TEMPO CERCANDO DI CONVINCERVI A FARE POLITICA...
    SIAMO SOTTO REGIME E SOLO I CRETINI POSSONO PENSARE DI POTER CAMBIARE IL REGIME CON LA POLITICA E IL VOTO.
    SE LA PROCURA DI PERUGIA NON SI MUOVE IL GOLPE SARÀ DICHIARATO E DA LI NON SI CI MUOVE NEANCHE A CANNONATE SPERANDO CHE IL POPOLO SI SVEGLI E SI RIVERSI VERAMENTE NELLE STRADE A MILIONI TRAVOLGENDO PER PRIMI TUTTI I LECCHINI DEL SISTEMA CHE CON LE FALSE SPERANZE TENGONO FERMO IL POPOLO DICHIARANDO FINANCHE DI AVERE FIDUCIA E RISPETTO NELLA MAGISTRATURA CHE È IL PIÙ GRANDE CANCRO IN ITALIA E IL BRACCIO ARMATO DEL SISTEMA CONTRO IL POPOLO GRAZIE A QUEL GOLPE DEL 1989 CHE HA TOLTO OGNI POTERE ALLE FORZE DELL'ORDINE CHE SONO COMANDATI A BACCHETTA DAI MAGISTRATI E DAI SUPERIORI CHE HANNO AVUTO QUEL POSTO NON PER MERITO MA PER INCARICO POLITICO MAFIOSO.
    VOLETE CONTINUARE A SERVIRE E GIOCARE CON IL SISTEMA...?
    NOI ANDIAMO AD AFFRONTARLO FACCIA A FACCIA IL 2 NOVEMBRE A PERUGIA.
    Francesco Carbone
    Presidente dell' Associazione Governo del Popolo APS

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  13. .
    🗣Comunicazione Governo del Popolo APS 🗣
    Come promesso ecco pubblicate le denunce presentate tra il giorno 11 e il 15 settembre dall'associazione Governo del Popolo APS, contro diverse associazioni a delinquere di tipo mafioso, all'attenzione del Presidente della Repubblica, Consiglio Superiore della Magistratura, Suprema Corte di Cassazione, 8 ministri tra cui il Presidente del Consiglio dei Ministri,4 procure, alle quali abbiamo dovuto fare anche atto di diffida a procedere giorno 16 ottobre visto e considerato che pur chiedendo MISURE URGENTI non solo non sono state effettuate ma non è arrivata alcuna comunicazione del motivo del ritardo.
    Già è scattato il reato di omissioni di atti d'ufficio per taluni soggetti su menzionati.
    Vedremo se si renderanno complici delle associazioni a delinquere di tipo mafioso che abbiamo denunciato composte anche da magistrati appartenenti a 7 procure.
    Tra 30 giorni in caso di silenzio, si procederà alla CEDU oltre a denunciare le procure diffidate e si pubblicheranno per intero le denunce comprensive di nomi cognomi etc..
    Tutto ciò sarà fatto a ciclo continuo con tutte le denunce che presenteremo con e per i cittadini che si rivolgeranno a noi in quanto abusati dalla pubblica funzione e dagli organi giudiziari.
    E meno male che tanti pensavano di aver votato il Governo del Cambiamento dove ciò che è cambiato sono solo le facce e non la sostanza, continuando a proteggere Associazioni a Delinquere di tipo Mafioso come coloro che hanno governato in passato.
    Bravi con le parole per imbambolare i fessi e nessun fatto concreto realizzato contro la Criminalità pur essendo i cittadini a portargli le prove e denunce su un piatto d'argento.
    Facciamo più noi del Governo del Popolo APS Gratuitamente e volontariamente che certi Ciarlatani pagati profumatamente per fare solo proclami da bar...
    #dimaio
    #bonafede
    #conte
    #salvini
    #toninelli
    #bongiorno
    #tria
    #fontana
    #consigliosuperioredellamagistratura
    #presidentedellarepubblica
    È inutile che fate finta di ignorarci...
    O procedete per legge o la legge sarà il vostro peggiore incubo.
    Francesco Carbone
    Presidente dell'Associazione Governo del Popolo APS.

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    Come la manipolazione di stato, effettuata tramite programmi televisivi e presunti paladini dell'antimafia, fà passare le figlie del mafioso "diavolo bianco" come vittime di mafia, ribaltando completamente la realtà.
    Quì il video integrale

    La vera storia delle Mafiose Sorelle Napoli, figlie del Mafioso Salvatore Napoli (Diavolo Bianco) e di tutti i sodali appartenenti alle forze dell'ordine, politica, magistratura, Professionisti dell'Antimafia, Media Nazionali, che le hanno gestite e protette per attuare una mega truffa all'erario dello Stato, ai fondi comunitari, ESA, ISMEA, fondi antimafia e allo stesso tempo creare le condizioni di lavoro precario atto a garantirsi negli anni un enorme bacino di voto di scambio gestendo in modo privatistico immensi appezzamenti di terreni del Demanio, boschi, parchi, oasi, pensando che nessun Controllore controllasse l'operato dei Controllori che hanno ideato e cercato di portare avanti quest'altra mega truffa ai danni dello Stato e dei sudditi cittadini schiavizzati che pagano le tasse per essere destinate ad associazioni mafiose all'interno delle Istituzioni.
    Francesco Carbone
    Presidente dell'associazione Governo del Popolo APS.
    P.S. Fanno di tutto per non farmi parlare neanche in un procedimento penale e io il processo lo faccio pubblico.
    Articolo su Messina Magazine
    www.messinamagazine.it/cronac...
    Francesco Carbone
    Presidente dell'Associazione Governo del Popolo APS
    La vera storia delle sorelle Napoli Video Integrale

    La denuncia contro i Professionisti dell'Antimafia Video



    Edited by FRANCESCO CARBONE - 20/10/2020, 00:03
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    LIVE DI FACEBOOK DEL 17/10/2016 www.facebook.com/francescocar...
    Report parla del cesso e degli incarichi di Alfano junior, io vi parlo del favoreggiamento del Ministro Angelino Alfano nei confronti di un associazione massomafiosa in Poste Italiane.


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    Edited by FRANCESCO CARBONE - 20/10/2020, 12:42
293 replies since 20/6/2020
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